mah, è stato periodo molto movimentato e molto "di assestamento" per il sottoscritto. Periodo in cui ho dedicato quasi tutte le energie a mie attività personali (tra cui una laurea che arriverà a dicembre) e l'altro blog, PlayLeast, recentemente sottoposto a vigoroso restyling. Spero che questa assenza sia perdonata dalle esigue moltitudine che seguono con pazienza le mie divagazioni culinarie!
Oggi volevo condividere col popolo magnereccio la mitica ricetta del POLPETTONE dell'altrettanto mitica zia D., la già citata maestra di roba impastata e pastrocchiosa. Il polpettone per me non è una ricetta, ma quasi uno stile di vita: "polpettonare" carne e pane stantìo nelle giuste dosi per creare qualcosa di nuovo e speciale, ricco al suo interno di morbidezza e sapore... un po' il mio modus vivendi che mi porta a miscelare tutte le esperienze per sublimarle nel mio essere. Ok ok, basta con la fuffa, perché manco io sono bravo a farne! Mettiamoci all'opera con la ricetta:
Ingredienti per l'impasto:
Finito il "pastrocchio" arriva il momento più divertente di tutta la ricetta: prendiamo lo straccio pulito, bagnamolo per bene con acqua fredda e stendiamolo su un tavolo. Passiamo l'impasto sopra questo straccio, cercando di stenderlo per bene, coprendo quasi l'intera superficie dello straccio e creando una forma circolare. Su questo cerchio di polpetta, adageremo prima la mortadella, occupando tutta la superificie e successivamente la provola che sarà posizionata rigosamente al centro di una sola metà della circonferenza. Ora, aiutandoci con i lembi dello strofinaccio umido, cerchiamo di arrotolare tutto il polpettone, iniziando dal lato della provola: come per magia, la carne si staccherà ben benino dal tessuto e collasserà su stessa. Quello che dobbiamo fare è semplicemente agevolare la formazione del rotolo, controllando il tutto con lo straccio stesso e con le mani. Una volta arrotolato tutto (senza aver fatto cadere nulla!) finiremo il lavoro, cercando di limare la forma cilindrica e chiudendo con l'impasto stesso le due estremità. È necessario che tutto il cilindro sia ben "chiuso" affinché non si aprano fori che faranno fuoriuscire il ripieno, perciò è opportuno controllare bene prima di cospargerlo di pangrattato. Effettuato questo passaggio, posizioniamo il polpettone nella teglia antiaderente da forno, cosparsa con olio e.v.o. e lo "buttiamo" in forno a 150 °C. Passati i primi 5-10 minuti di cottura solo con olio, aggiungiamo un po' alla volta il brodo di dado, attendendo ogni volta che si consumi quello precedente: tutto questo giochetto lo porteremo avanti fino a cottura ultimata (30 min.), quando uno stecchino infilato nel polpettone, ne uscirà poco umido... intanto, come d'incanto, nella teglia si sarà formato un simpaticissimo sughetto al sapor di funghi, che cospargeremo copioso su ogni fetta, servita calda, ma non eccessivamente. Ditemi se questa non è goduria! :D
Inoltre, siccome tutti i mali non vengono per nuocere, se per caso durante la cottura dovesse rompersi il polpettone, non abbiate timore! Percolerà al di fuori un bel po' di succo di provola che insaporirà ulteriormente il suddetto sughetto, rendendolo anche più cremoso!
Cosa volete più dalla vita?
POLPETTONE LIFESTYLE!
Salute a tutti e come sempre,
Buon Appetito!
d.
Oggi volevo condividere col popolo magnereccio la mitica ricetta del POLPETTONE dell'altrettanto mitica zia D., la già citata maestra di roba impastata e pastrocchiosa. Il polpettone per me non è una ricetta, ma quasi uno stile di vita: "polpettonare" carne e pane stantìo nelle giuste dosi per creare qualcosa di nuovo e speciale, ricco al suo interno di morbidezza e sapore... un po' il mio modus vivendi che mi porta a miscelare tutte le esperienze per sublimarle nel mio essere. Ok ok, basta con la fuffa, perché manco io sono bravo a farne! Mettiamoci all'opera con la ricetta:
Ingredienti per l'impasto:
- Pane stantìo ("sereticcio" per gli anglofoni :D) g 500
- Carne trita di manzo, maiale e tacchino g 750
- 6 Uova (o a seconda della consistenza desiderata)
- Prezzemolo q.b.
- Formaggio grattuggiato (pecorino preferibilmente)
- Mortadella in fette g 300
- Provola affumicata fresca in fette grossolane g 300
- Straccio da cucina pulito (no, non lo mangeremo!)
- Brodo bollente di dado funghi porcini mL 500 (due tazze\2 dadi)
- Pangrattato
Album Consigliato:
- Beirut - Gulag Orkestar (2006) /Ricca e saporita miscellanea di suoni e culture!
Finito il "pastrocchio" arriva il momento più divertente di tutta la ricetta: prendiamo lo straccio pulito, bagnamolo per bene con acqua fredda e stendiamolo su un tavolo. Passiamo l'impasto sopra questo straccio, cercando di stenderlo per bene, coprendo quasi l'intera superficie dello straccio e creando una forma circolare. Su questo cerchio di polpetta, adageremo prima la mortadella, occupando tutta la superificie e successivamente la provola che sarà posizionata rigosamente al centro di una sola metà della circonferenza. Ora, aiutandoci con i lembi dello strofinaccio umido, cerchiamo di arrotolare tutto il polpettone, iniziando dal lato della provola: come per magia, la carne si staccherà ben benino dal tessuto e collasserà su stessa. Quello che dobbiamo fare è semplicemente agevolare la formazione del rotolo, controllando il tutto con lo straccio stesso e con le mani. Una volta arrotolato tutto (senza aver fatto cadere nulla!) finiremo il lavoro, cercando di limare la forma cilindrica e chiudendo con l'impasto stesso le due estremità. È necessario che tutto il cilindro sia ben "chiuso" affinché non si aprano fori che faranno fuoriuscire il ripieno, perciò è opportuno controllare bene prima di cospargerlo di pangrattato. Effettuato questo passaggio, posizioniamo il polpettone nella teglia antiaderente da forno, cosparsa con olio e.v.o. e lo "buttiamo" in forno a 150 °C. Passati i primi 5-10 minuti di cottura solo con olio, aggiungiamo un po' alla volta il brodo di dado, attendendo ogni volta che si consumi quello precedente: tutto questo giochetto lo porteremo avanti fino a cottura ultimata (30 min.), quando uno stecchino infilato nel polpettone, ne uscirà poco umido... intanto, come d'incanto, nella teglia si sarà formato un simpaticissimo sughetto al sapor di funghi, che cospargeremo copioso su ogni fetta, servita calda, ma non eccessivamente. Ditemi se questa non è goduria! :D
Inoltre, siccome tutti i mali non vengono per nuocere, se per caso durante la cottura dovesse rompersi il polpettone, non abbiate timore! Percolerà al di fuori un bel po' di succo di provola che insaporirà ulteriormente il suddetto sughetto, rendendolo anche più cremoso!
Cosa volete più dalla vita?
POLPETTONE LIFESTYLE!
Salute a tutti e come sempre,
Buon Appetito!
d.
2 commenti:
Ciao Danilo sono Raffaele lo scout di Caserta che venne a fare l'evento per partenti con te a Castellamare lo scorso maggio. Ho fatto un giro sul tuo sito e sai che ti dico??? Mi è venuta proprio fame!!! Continua a renderci partecipi di ogni tuo esperimento culinario; quando avrò un pò di tempo proverò anche io a cimentarmi in queste squisite ricette. Alla prossima
UhM! Questa storia del pane stantìo mi lascia perplessa.Ciao Danì :-)
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